Cookie Consent by Free Privacy Policy website Piero Fogliati: Teoria del Pluriverso. Immaginiamo che l’universo non sia soltanto uno ma molti
maggio 18, 2016 - Mac Lissone

Piero Fogliati: Teoria del Pluriverso. Immaginiamo che l’universo non sia soltanto uno ma molti

Immaginiamo che l’universo non sia soltanto uno ma che esista un “pluriverso” (perché il contrario di uno non è zero, né due, ma molti). #pierofogliati è stato in grado di immaginare questo pluriverso straordinario, inebriante, elettrizzante. A suggellare il genio e l’unicità di Fogliati [Canelli, Asti 1930 – Torino, 2016], il #museo di #lissone dedica una #mostra che raccoglie alcune delle sue opere storiche, tra le più rappresentative. Questa esposizione, che avrebbe dovuto sancire un meritorio riconoscimento alla carriera dell’artista, non potrà onorarsi della sua presenza, perché ghermito alla vita dopo una malattia di lungo corso.
Fogliati è uno di quegli artisti che Jean Cocteau non avrebbe esitato a definire “nati postumi”. Malgrado negli ultimi anni le sue opere fossero riuscite a ridestare attenzione e curiosità, ancor oggi resta un artista da riscoprire e studiare nella sua completezza.
Il #museo lissonese, che stava progettando questa #mostra, l’aveva voluto ricordare a pochi giorni dalla scomparsa esponendo una delle sue opere più atipiche: Forme di buio. Preambolo che si corona ora con un’accurata selezione di opere, altrettanto emblematiche e suggestive: dalla Luce solida al Prisma meccanico, dal Rivelatore cromocinetico al Fleximofono fino al Reale virtuale. Al contrario dei prestigiatori, che non rivelano mai i loro trucchi, Fogliati ci ha sempre messo a diretto contatto con gli “strumenti del mestiere”, senza tuttavia inficiare il senso di meraviglia che le opere ci trasmettono. In Fogliati non c’è trucco, non c’è inganno: c’è ingegno.
Per lui l’arte non era finzione ma incanto e stupore. Quello stesso stupore che ha saputo imbrigliare nelle sue “scatole magiche” alimentate dall’elettricità, o forse più probabilmente dai sogni (perché, come diceva Sartre, l’acte d’imagination est un acte magique). Grazie a una formidabile dimestichezza con la meccanica, l’ar-tista riusciva a dar vita a una tecnologia decisamente sofisticata, non tanto nella sua sostanza quanto semmai nel suo scopo. Ancor più che opere d’arte, quelle che noi vediamo sono le invenzioni di un “visionario” che si è interrogato sui fenome-ni luminosi e acustici.
Benché il MAC avesse deciso di dedicargli una #mostra che ne consacrasse la ricerca poetica e pionieristica, l’improvviso commiato dell’artista non ha lasciato solo un vuoto incolmabile nelle persone a lui più care e a tutti i suoi amici ed estimatori, ma porta con sé il rammarico di non aver mai reso onore, né giustizia, alla pluri-decennale ricerca di questo Maestro della percezione. Come molte sue opere utopistiche, “fissate” sulla carta ma mai realizzate a livello urbanistico, anche questa #mostra è diventata una chimera che il figlio Paolo ha voluto condividere e portare a compimento.


Mercoledì e Venerdì h10-13
Giovedì h16-23
Sabato e Domenica h10-12 / 15-19

www.museolissone.it
museo@comune.lissone.mb.it
tel. 039 7397368 – 039 2145174

Museo d’Arte Contemporanea
Viale Padania 6
20851 #lissone - MB

PIERO FOGLIATI
TEORIA DEL PLURIVERSO

A CURA DI ALBERTO ZANCHETTA