Cookie Consent by Free Privacy Policy website MUSEION presenta Judith Hopf_Up_opening 39/09 ore 19
settembre 29, 2016 - Museion

MUSEION presenta Judith Hopf_Up_opening 39/09 ore 19

Museion presenta la prima personale in un #museo italiano di #judithhopf. Nata a Karlsruhe nel 1969, l’artista insegna arti figurative presso la Frankfurter Städelschule e ha esposto in istituzioni come Neue Galerie“, Kassel (2015), Studio Voltaire, London (2013), Portikus, Frankfurt am Main (2007) e Casco Institute for Art and #design, Utrecht (2006). I suoi lavori sono stati presentati in numerosi Festival, tra cui il Festival internazionale del cinema di Berlino (Berlinale) e gli “Internationalen Kurzfilmtagen Oberhausen”.

Uno spirito ludico che mira a decostruire certezze, far vacillare parametri e convenzioni sociali; la consapevolezza dei propri limiti, e quindi l’ironia e l’autoironia; i gesti e i comportamenti goffi e impacciati; l’utilizzo di un linguaggio volutamente amatoriale e quindi di materiali semplici. Questi gli elementi su cui si muove il lavoro di #judithhopf, invitata da #museion per la sua posizione, che ricopre un ruolo singolare in un sistema artistico globalizzato e iperconnesso. “Up” è ospitata a Passage e al quarto piano su cui l’artista è intervenuta con un importante allestimento pensato appositamente per #museion. Sono oltre trenta i lavori in mostra tra video, sculture e collage– diverse opere sono realizzate per l’occasione e sono in dialogo con lo spazio del museo e il paesaggio circostante. Il rapporto con il panorama altoatesino si riflette anche nell’invito, la cui grafica è stata realizzata dall’artista.

L’esposizione si apre a Passage con il video Lily’s Laptop (2013) che mostra in maniera efficace l’interesse dell’artista per ogni fenomeno di sovversione e per la complessità della giovinezza: una ragazza alla pari, lasciata sola in casa senza permesso di utilizzare il computer, si vendica allagando l’appartamento. L’opera è ispirata al film muto „Le Bateau de Léontine“ (1911). Nonostante il dramma in corso, il tono del video conserva una vena comica, che sposta l’attenzione sul fenomeno dell’onnipotenza del computer oggi e quindi sull’esigenza diffusa di restare connessi 24 ore su 24. Fa da sfondo al video un intervento creato dall’artista sulla parete di Passage, dal titolo emblematico “Rain”. Una pioggia stilizzata di rigide gocce nere tracciate a tempera accompagna giocosamente le immagini dell’allagamento raccontato sullo schermo.

Il senso del limite e l’esclusione sociale sono invece al centro di uno dei video più noti di Hopf Some End of Things: The Conception of youth(2011). Qui una figura di uomo travestito da uovo gigante cammina in un edificio modernista costruito in acciaio e vetro e non riesce a passare dalla porta, a meno di distruggere il suo guscio. Nella sua semplicità, il lavoro si interroga se l’esclusione sociale dipenda da strutture esterne esistenti o da qualità intrinseche dei soggetti esclusi.

A #museion il video è presentato in uno spazio circolare, Husse 2 (2016) creato per l’occasione al quarto piano. La struttura, in stoffa, riflette la predilezione dell’artista per i materiali semplici e richiama il motivo dei mattoni delle sculture recenti e dell’allestimento. Oltre ai film di repertorio, è esposta anche una nuova produzione, UP! (2016). La videoanimazione, prodotta in collaborazione con Martin Ebner, racconta della perdita di equilibrio di un SUV (Sport Utility Vehicle) su una strada di montagna. L’ondeggiare del potente e moderno mezzo è fisico, ma anche metaforico: intende infatti lanciare un interrogativo sulla reale consistenza di certi status symbol nella nostra vita quotidiana.

Nella produzione plastica dell’artista lo humor è una possibilità per smantellare il linguaggio della modernità: questo emerge anche nelle creature animali, che Hopf “anima” conferendo loro tratti antropomorfi. Gli animali diventano una sorta di specchio simbolico e concettuale per diverse pratiche umane. In questo senso, il gregge di pecore (Flock of Sheep, 2016) in cemento si prende gioco delle convenzioni della scultura minimalista – che comunque fa parte del background dell’artista- ma anche di certi comportamenti di visitatori di mostre di #arte contemporanea. Esposte al quarto piano panoramico di #museion tra le grandi facciate di vetro, le sculture animali di Hopf intessono inoltre un dialogo particolare con il paesaggio di montagna circostante. Questo avviene anche nella serie di 13 corvi Raben (2016), sculture realizzate partendo da scatole di medicinali e rimodellate in porcellana. Posizionati su ringhiere accanto alle vetrate del #museo, i corvi rovesciano la pratica del birdwatching– sembrano osservare i visitatori più che essere osservati.
Le ultime produzioni di Hopf sono realizzate in mattoni - Ball Kugel (2016), Rollkoffer (2016), Hand (2016) e Self Portrait with Problems (2016) - e alludono a limitazioni di esperienze fisiche attraverso un ossimoro o paradosso visivo: un piede, una mano, un pallone da calcio o un trolley rimangono congelati nel loro movimento a causa delle loro pesanti e solide fattezze. I mattoni non compongono solo le sculture, ma fungono da moduli architettonici per l’allestimento. Un importante nucleo di opere esposte è rappresentato dai suoi collage. I Waiting Laptops (2016) raffigurano computer portatili con fattezze antropomorfe, che vogliono attirare l’attenzione sulla relazione empatica che sviluppiamo con gli oggetti d’uso: in un’epoca di accresciute relazioni virtuali, per Hopf l’esperienza fisica e soggettiva rimane fondamentale e rappresenta un’essenziale “istruzione d’uso” per la sua #arte.
Per chi volesse conoscere l’opera di #judithhopf, si segnala ogni giovedì alle ore 19 la visita guidata gratuita, con apertura fino alle ore 22. Tra gli appuntamenti del programma collaterale: giovedì 13 ottobre alle ore 19 si svolge una visita guidata con Letizia Ragaglia, in lingua italiana (direttrice di #museion e curatrice della mostra), mentre alle ore 20 la storica dell’arte e docente Sabeth Buchmann tiene la conferenza “Forme sciolte” (in lingua tedesca).

Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo trilingue (ita/deu/eng) con testi di Roberto Pinto, Letizia Ragaglia e un’intervista all’artista di Sabeth Buchmann, edito da Mousse Publishing.

Oltre alla mostra a #museion, #judithhopf è coinvolta in un ulteriore progetto in Alto Adige: fa parte, infatti, della commissione di artisti invitati a scegliere giovani emergenti per ACADEMIÆ, l’evento biennale dedicato a studenti di accademie, scuole e università d’arte internazionali che si svolge a Fortezza (fino al 30/10/2016.)

INFO
Museion presenta #judithhopf, Up
Inaugurazione 30/09/2016, ore 19. L’artista è presente
Durata mostra: 01/10/2016-08/01/2017
A cura di Letizia Ragaglia


Orari di apertura: da martedì a domenica ore 10.00 – 18.00.
Giovedì 10.00 – 22.00, con ingresso gratuito dalle 18.00 e visita guidata gratuita alle 19. Ogni sabato e domenica ore 14-18 “dialoghi sull’arte” in mostra.
Lunedì chiuso.
Ingresso: 7 Euro, ridotto 3,50 Euro.


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