Cookie Consent by Free Privacy Policy website Settimana europea della riduzione dei rifiuti 2017: la rivoluzione del nuovo dissipatore alimentare di Insinkerator
novembre 09, 2017 - Insin Kerator

Settimana europea della riduzione dei rifiuti 2017: la rivoluzione del nuovo dissipatore alimentare di Insinkerator

Dagli Usa all’Australia, dalla Nuova Zelanda alla Danimarca, grande successo per questo ecologico modo di intendere la #cucina che da respiro alle discariche.

Novembre 2017 – In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, dal 18 al 26 novembre 2017, #insinkerator, leader mondiale nel settore dei dissipatori (www.insinkerator.it), presenta gli innumerevoli vantaggi nella gestione e smaltimento dei rifiuti derivanti dall’utilizzo del dissipatore alimentare domestico attraverso la sua ultima novità: l’Evolution 150!

Innanzitutto, come funziona il dissipatore?

Posizionato sotto il lavello e integrato con semplicità e discrezione, il dissipatore permette di eliminare ogni tipo di avanzo organico direttamente nel lavello. Non ci sono delle lame, ma innumerevoli martelletti che svolgono movimenti rotatori ad alta velocità sminuzzando in parti finissime questi alimenti fino al raggiungimento di uno stadio semi liquido che ne permette l’eliminazione fra le acque chiare. Non solo si alleggeriscono le tanto affollate discariche, ma questi avanzi possono essere trasformati in biogas o fertilizzante con un ulteriore vantaggio per la comunità. Nessun processo chimico, basta premere un pulsante e la meccanica farà il resto. Compatto, dotato dell’esclusivo sistema SoundSeal™ che rende l’elettrodomestico particolarmente silenzioso e della #tecnologia Multigrind™, il dissipatore è caratterizzato da un sistema di dissipazione a tre stadi in grado di offrire prestazioni eccezionali e installabile anche in spazi di dimensioni ridotte. Pensato per tutta la famiglia, l’Evolution 150 semplifica la vita in #cucina confermando la vocazione #green del marchio.

Da un lato all’altro del pianeta, l’utilizzo di questo piccolo ma geniale strumento si sta diffondendo esponenzialmente. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 50% delle famiglie ne possiede uno (l’80% delle nuove abitazioni dispone di un dissipatore), in Nuova Zelanda il 34%, in Australia il 20% e in Gran Bretagna il 6%.

Questa pratica è favorita da iniziative e incentivi che alcune amministrazioni virtuose stanno portando avanti. Città come Chicago, Philadelphia, Tacoma, Milwaukee e Boston hanno fatto realizzare dei test per verificarne l’effettiva efficacia e i dati parlano chiaro. Con il dissipatore, la quantità di rifiuti alimentari scartati si riduce del 30%. Di questo passo, nel giro di 36 mesi, un anno di avanzi sarebbe stato tolto dalle discariche. A New York, il comune ha organizzato dei veri e propri forum per spiegare alla cittadinanza come gestire i rifiuti.

Sulla base di questi risultati, se l'intera città di Milwaukee utilizzasse il dissipatore in modo simile, i potenziali benefici includerebbero un riduzione dei rifiuti alimentari residenziali da 19.000 tonnellate all'anno con riduzione delle emissioni e una produzione di biogas sorprendente. In Olanda, stanno sperimentando l’utilizzo dei dissipatori nelle residenze universitarie mentre in Danimarca, che ha già eliminato i rifiuti in discarica dal 1997, gli studi hanno dimostrato che l’utilizzo del dissipatore riduce del 20-30% mentre a Taiwan, la Tapei University of Technology raccomanda alle autorità lo sviluppo d’iniziative in favore della diffusione del dissipatore. E l’Italia?

I dati parlano di un mercato che cresce a due cifre e che in Europa è secondo solo all’Inghilterra. La città di Caravaggio, ad esempio, ha offerto un rimborso fiscale del 20% della tassa rifiuti per le famiglie che hanno installato un dissipatore mentre in provincia di Macerata, una prova sul campo nel villaggio di montagna di Gagliole ha dato risultati ottimi confermando che non solo non ci sono problemi per le fognature ma che vi è anche un beneficio per il trattamento delle acque reflue, un aumento della produzione di biogas per il riscaldamento, l'elettricità e il combustibile, e un ritorno alla comunità nel breve periodo.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare