Gli ampi spazi ripensati da #calvibrambilla per una presenza importante in una #milano sempre più internazionale
Al bivio fra due scelte: così #andrealupi si rappresenta nel raccontarci il progetto di ampliamento e ridefinizione del suo show room di Porta Tenaglia. La prima opzione: quella più fisiologica e naturale era il ripensare lo spazio attraverso le risorse creative e progettuali interne all'Azienda. La seconda opzione: portare fuori dall'Azienda il progetto ed affidarlo a professionisti.
La scelta di un imprenditore
Andrea Lupi ha scelto questa seconda opzione, affidando l'incarico a #fabiocalvi e #paolobrambilla, professionisti della progettazione ed interior attivi sulla scena del #design e della moda dal 2006. Una scelta che #andrealupi definisce 'illuminata' in senso duplice: per l'approccio con cui lo studio si è accostato alla richiesta di collaborazione e per la direzione in cui la stessa si è sviluppata.
“Non hai bisogno di noi”
“Non hai bisogno di noi” è satata la prima reazione di Fabio e Paolo durante il primo sopralluogo presso gli spazi espositivi di #milano e di Stabbia, ma la volontà dell’antoniolupi era quella di andare 'oltre' alla consuetudine e di sondare un territorio diverso.
Concentrandosi sulla particolare conformazione dello spazio, il piano terra di una elegante torre progettata anni '50 dagli architetti Baselli e Portaluppi, gli architetti hanno deciso di lavorare sulla scatola architettonica dello show room.Lo spazio che si sviluppa soprattutto in lunghezza evoca la sequenza di tante sale da #bagno che l'una dopo l'altra, si offrono allo sguardo per essere ammirate, anche dall'esterno delle quattordici vetrine a tutta altezza.
Il nuovo soffitto, costituito da volte architettoniche volutamente irregolari e 'appese' al fondo scuro, regala profondità a tutto lo show-room.
Volutamente gli archi non coincidono né con gli spazi né con le vetrine. Un gesto di libertà rispetto a certe simmetrie spaziali.
Citazioni dei grandi maestri
Il progetto nasce da una attenta osservazione dei lavori dei grandi maestri: in questo caso l’ispirazione è venuta dai bagni Kılıç Ali Paşa costruiti nel 1577 da Mimar Sinān, architetto ottomano contemporaneo di Michelangelo e Palladio.
Questo hamam fa parte dell'imponente complesso della Moschea del Sultano Solimano, detto Il Magnifico. Un luogo progettato secoli fa dove poter ritemprare il corpo e lo spirito in un contesto di bellezza peculiare e che col tempo è diventato anche luogo di socialità, perfetto per incontrarsi, per concludere affari e stringere alleanze.
Partendo da questo concept e dalla considerazione che i prodotti #antoniolupi si collocano al livello uomo, l’intervento di #calvibrambilla si è concentrato sulla parte alta dello spazio, sui soffitti. Il soffitto 'doveva' donare al progetto una completezza.
Tuttavia non mancano nel progetto richiami ad autori del Moderno, da Johnson a Kahn, che hanno lavorato, soprattutto nelle architetture dei musei, sull'architettura dei soffitti, in contrapposizione alle opere esposte.
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