Cookie Consent by Free Privacy Policy website Le “case” di Leonardo unite all’insegna della cultura
giugno 12, 2023 - Fondazione Augusto Rancillo

Le “case” di Leonardo unite all’insegna della cultura

Dal 25 giugno visita la Biblioteca Ambrosiana e #villaarconati con una tariffa speciale a suggello di un antico legame

C’è un antico (e quasi sconosciuto ai più) legame che unisce Villa Arconati e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana: Galeazzo Arconati - primo proprietario della Villa - era cugino dell’Arcivescovo Federico Borromeo, fondatore della Biblioteca Ambrosiana, il quale si occupò ampiamente della sua educazione, portandolo con sé a Roma dove entrambi divennero grandi cultori dell’arte classica, tanto da desiderare di realizzare – Galeazzo Arconati a Castellazzo, Federico Borromeo all’Ambrosiana – un ambiente dedicato all’esposizione di originali o copie grandi di opere d’arte contemporanea e antica.

Galeazzo Arconati era anche il proprietario di dodici Codici di Leonardo da Vinci, tra i quali anche il Codice Atlantico, e fu lui a donarli all’Ambrosiana nel 1637 quale “regalo” alla Città di Milano.

Un legame antico, che però si è andato perdendo “nelle nebbie del tempo” e che oggi desidera rinsaldarsi, offrendo ai Visitatori di questi due splendidi luoghi di #cultura la possibilità di un reciproco ingresso ridotto per godere dei tesori che le “case di Leonardo” custodiscono.

VILLA ARCONATI

Villa Arconati sorge a Castellazzo di #bollate ed è una tra le più maestose ville di delizia del nord-ovest Milano: da marzo a dicembre spalanca le porte alla scoperta dei suoi tesori, tra i quali un tempo figuravano ben dodici Codici di Leonardo da Vinci.

Galeazzo Arconati nella prima metà del Seicento acquistò i Codici dagli eredi di Pompeo Leoni e li utilizzò - in particolare il Codice della “Scuderia Ideale” (oggi alla Bibliothèque de France) e gli studi di idraulica del Codice Atlantico - per la costruzione della sua Villa di Castellazzo. Comprendendo il valore unico di questi scritti, nel 1637 l’Arconati decise di donare i Codici alla Biblioteca Ambrosiana.

Per secoli la dimora è stata accessibile ai pochi illustri Ospiti degli Arconati, mentre oggi, grazie all’intervento della Fondazione Augusto Rancilio, a tutti è data la possibilità di visitare la Villa e i tesori che conserva: il trionfo degli affreschi dei Fratelli Galliari nella Sala di Fetonte, la splendida Sala da Ballo o Sala degli Specchi, l’Ala dedicata alle dame con la Cappella privata e la misteriosa Alcova, le antiche Biblioteche, la Sala Museo che ancora oggi conserva una scultura classica in marmo di quasi tre metri d’altezza raffigurante l’imperatore Tiberio.

Galeazzo Arconati volle realizzare nella sua Villa di Castellazzo una piccola pinacoteca, sul modello dell’Ambrosiana, tra i cui pezzi ancora oggi si possono ammirare alcuni bassorilievi con scene della Colonna Traiana.