Cookie Consent by Free Privacy Policy website Francesco Meneghello firma il progetto di interni per la sede milanese di una società finanziaria
gennaio 10, 2024 - Francesco Meneghello

Francesco Meneghello firma il progetto di interni per la sede milanese di una società finanziaria

Bianco assoluto e spazi ispirati all'estetica zen dialogano con l’anima borghese del contesto ottocentesco e con la vista spettacolare sul Castello Sforzesco

I progetti di Francesco Meneghello sono sempre un variegato intreccio di storie che si mescolano al suo pensiero immaginifico, al suo senso per gli azzardi espressivi e per la contaminazione di stili.
Così accade anche nel suo più recente progetto di interni, la sede di rappresentanza di una società di consulenza finanziaria nel centro storico di Milano.
Due i temi principali della narrazione: da una parte il rispetto per l’understatement di un edificio borghese di fine Ottocento, dall'altra la necessità di comunicare la dimensione esclusiva e riservata della sede.
La conformazione a U dell'appartamento suggeriva naturalmente una razionale distribuzione delle attività.
Nel suo intervento Francesco Meneghello ha moltiplicato la flessibilità dello spazio, immaginando ambienti comunicanti e rendendo possibile sia la condivisione dell'operatività sia l'attenzione alla privacy dei clienti.
Pur nel contesto di una ristrutturazione integrale, il progetto rappresenta un dialogo continuo e multiforme con il genius loci, percepibile non solo nel riproporre alcuni elementi di stampo classico - i pavimenti in parquet posati a spina, il lambris in gesso alle pareti e i complementi in ottone distribuiti all’interno di ogni stanza - ma anche e soprattutto nel piacere di un’atmosfera intima, mai chiassosa.
Le sfumature del rapporto dialettico tra la visione progettuale di Francesco Meneghello e l'anima del luogo sono infinite. A volte sono piccole licenze, a volte evidenti contrasti, come il bianco assoluto di pareti e soffitti che allontana concettualmente l'appartamento dall’animo austero del contesto.
Anche l'idea di spazialità che ispira l’immaginazione progettuale, intesa come permeabilità degli ambienti e relazione libera tra gli oggetti, promuove dinamiche di interazione non previste nella distribuzione originaria.
Gli spazi sono definiti da pareti vetrate a tutta altezza che annullano visivamente la divisione tra aree operative e direzionali, pur offrendo il necessario isolamento acustico.
La configurazione della luce è stata delineata per soddisfare le esigenze di comfort e l'espressività delle scelte formali, grazie alla combinazione di sistemi integrati di illuminazione tecnica e corpi ornamentali, che, grazie alla loro poetica, richiamano garbatamente l’attenzione di chi vive lo spazio.
Agli arredi è attribuito il compito di interpretare in chiave rappresentativa e contemporanea l'atmosfera sobria e raffinata che appartiene alla tradizione del luogo. Eppure, che siano elementi custom made o pezzi iconici, raccontano un approccio libero e aperto a incursioni in altri mondi. In un'atmosfera di insieme accogliente ed equilibrata, ogni ambiente ha volutamente una propria energia.
La reception, con il banco monolitico realizzato in marmo naturale come i tavoli delle sale riunioni, anticipa ai clienti l'unicità del progetto di interni. In fondo al corridoio, il salottino di attesa ha una dimensione domestica grazie ai pochissimi pezzi essenziali e al meraviglioso scorcio su una delle iconiche torri del Castello Sforzesco che rende il breve tempo di attesa un momento privilegiato.
Le sale riunioni, la sala operativa e quella dirigenziale - favorita da un accesso diretto - sono pensate come ambienti fluidi e permeabili, accomunati dalla luce naturale che circola liberamente, dalla scelta rigorosa di arredi e materiali e da piante scultoree che, con la loro presenza discreta e potente, comunicano un senso di calma, bellezza e armonia.