Cookie Consent by Free Privacy Policy website Base Milano presenta We will design 2024 e il suo public program
gennaio 29, 2024 - BASE Milano

Base Milano presenta We will design 2024 e il suo public program

La piattaforma-laboratorio sperimentale che dal 2021 accoglie e promuove in occasione della Design Week progetti di designer da tutto il mondo, scuole, università, istituzioni internazionali
Incontri, residenze, talk e mostre
La quarta edizione della rassegna sarà dedicata alla convivialità intesa come bisogno collettivo basato sulla cooperazione, la cura reciproca e la solidarietà, e verrà anticipata da un public program sul tema della coesistenza e da un’installazione dal 31 gennaio al 15 marzo 2024
CASE
tre incontri a cura di Erica Petrillo dedicati a nuove pratiche abitative con Pelin Tan (31 gennaio), Berta Gutierres e Alkistis Thomidou (forty five degrees) con Rosario Talevi (28 febbraio) e Francesca Gotti (15 marzo)
TALAMO
una grande installazione partecipata di Lemonot
già visibile nei giorni di miart 2024
Cosa significa trasformare BASE in un luogo di presenza politica dove designer, artist e student abitano e reinventano lo spazio? E cosa significa farlo in relazione alla Design Week, il momento dell’anno in cui Milano diventa il punto di riferimento mondiale per la design industry, e farlo in Zona Tortona, primo distretto cittadino dedicato al design e uno dei centri nevralgici del Fuorisalone?
Nasce da queste domande l’edizione 2024 di We Will Design, il grande laboratorio sperimentale di BASE Milano che ogni anno, dal 2021, accoglie e promuove progetti di designer da tutto il mondo, scuole, università, istituzioni internazionali e giovani student. Un progetto che ha l’obiettivo di espandersi oltre i limiti temporali della Design Week presentando nel corso di tutto l’anno residenze e scambi internazionali, e in cui pratiche ed esperienze di design diventano una lente per leggere, e a volte risolvere, le contraddizioni del nostro presente. Un banco di prova per progetti che poi vedono la luce e incontrano il pubblico proprio in occasione della Design Week.
We Will Design
15-21 aprile 2024
BASE apre le porte nella settimana del design milanese alla costruzione di una comunità temporanea che vivrà e lavorerà all’interno del complesso dell’ex Ansaldo, trasformato per l’occasione in un laboratorio di convivialismo”. L’obiettivo è esplorare come progettist, architett e cittadin abbiano la capacità di creare nuove forme di relazioni interdipendenti, a partire da comportamenti, gesti, sentimenti e spazialità quotidiani.
We Will Design 2024 sarà un invito a riflettere sulle più innovative pratiche internazionali di convivenza, coabitazione e di condivisione e la loro interrelazione con gli ambiti relativi a migrazione, genere, abilità, salute e background culturale.
We Will Design cercherà di immaginare nuove modalità di convivenza e interdipendenza basate su principi come la cooperazione, la democrazia, il dialogo tra culture, la dignità paritaria e la responsabilità ecologica.  
Mentre le città producono costruzioni futuristiche ed elitarie, sopravvivono visioni utopiche della domesticità e proliferano soluzioni autonome e insediamenti informali, in cui abitare diventa un gesto di resistenza e di affermazione della dignità umana, BASE Milano propone di iniziare ad abitare pensieri e progetti e non solo più spazi e oggetti.
Abitiamo il futuro, abitiamo il turbamento, abitiamo mondi che ancora non esistono, corpi che sono organismi collettivi.
CASE – Il Public Program
gennaio – marzo 2024
La complessa questione dell’abitare al centro di We Will Design 2024 sarà affrontata da diverse prospettive all’interno di CASE, il Public Program che BASE Milano dedica ai temi della coesistenza e della coabitazione da gennaio a marzo 2024: un percorso in tre appuntamenti con cadenza mensile, a cura di Erica Petrillo, curatrice con una formazione in scienze sociali e filosofia politica.
La scintilla che ha dato il via alla nascita di CASE è stata innescata dall’onda di dissenso che ha investito Milano in risposta al problema del caro affitti e che ha trovato la sua manifestazione più lampante nella primavera del 2023 con la “protesta delle tende” in Piazza Leonardo, di fronte al Politecnico di Milano.
Ma il fenomeno ha radici profonde, che hanno a che fare con un più ampio malessere planetario che riguarda la vera e propria possibilità di coesistenza in un contesto complesso, iper-globalizzato, in cui svariate crisi politiche, ambientali e sociali ci hanno lasciati in un limbo precario, senza certezze né appigli.
Come è possibile, allora, costruire delle nuove basi per una coesistenza (planetaria e locale) fondata sulla convivialità, intesa come bisogno collettivo basato sul mutualismo, la cura reciproca e la solidarietà? A quali strategie spaziali possiamo guardare per testare nuove forme di coabitazione civica e modalità di esistenza alternative?
CASE non affronta il tema dell’emergenza abitativa in maniera diretta, lo fa in modo trasversale, guardando a realtà tra loro molto diverse che attraverso pratiche spaziali sperimentali, esperienze di pedagogia alternativa, modalità di attivismo politico-artistico sperimentano modalità alternative di mutualismo e solidarietà.
Mercoledì 31 gennaio la ricercatrice e attivista turca Pelin Tan presenterà i suoi studi dedicati alle infrastrutture di coabitazione temporanea, come campi per rifugiati o per comunità colpite da sismi, considerate come luoghi in cui si sperimentano pratiche virtuose di commons.
Mercoledì 28 febbraio Rosario Talevi, membro del centro di pedagogie ed ecologie alternative Floating di Berlino, dialogherà con Berta Gutierres e Alkistis Thomidou del collettivo forty five degrees, impegnato a individuare casi-studio che testimonino l’esistenza di comunità alternative lungo il 45º parallelo Nord in Europa.
Venerdì 15 marzo 2024, infine, sarà la volta di un workshop di costruzione guidato dall’architetta e ricercatrice Francesca Gotti, esperta in pratiche di autoproduzione spaziale e gestione condivisa.
CASE si propone di creare occasioni di confronto critico e di dialogo rispetto a questi temi, tanto urgenti quanto trasversali rispetto a classe e geografia di appartenenza, generando così una conversazione polifonica che sfocerà nel programma della Design Week 2024.
TALAMO
dai giorni di miart 2024
Se con We Will Design 2024 BASE Milano si offrirà come bacino per la costruzione di una comunità temporanea che vivrà e lavorerà insieme, ragionando su nuove forme di relazione, sarà TALAMO – la scultura performativa del duo di architetti italiani residenti a Londra Lemonot (Sabrina Morreale e Lorenzo Perri) in collaborazione con Xavier Madden e Katja Banović a introdurre il pubblico a queste tematiche già in occasione di miart - Fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea.
In questo contesto, TALAMO sarà un’architettura conviviale: un letto immenso e al contempo leggero, in una sospensione dinamica tra pavimento e soffitto. Un paesaggio morbido e fluido disegnato dalla gravità e dai corpi, che ne creeranno la topografia. Un palcoscenico irrequieto che darà vita, dapprima con i performers arisandmartha (Aris Papadopoulos e Martha Pasakopoulou) e poi coinvolgendo il pubblico, a coreografie e configurazioni fantastiche - in cui si lima il confine tra materia e corpo umano.
TALAMO userà, dunque, pratiche performative per reinventare le forme di teatralità spontanea nascoste nel quotidiano, rituali ordinari che diventano eccezionali. 
Nel suo continuo farsi e disfarsi, TALAMO sarà un oggetto vivo, capace di accogliere la fisicità di ognuno, collocandola in una dimensione di rinnovato confronto collettivo.
TALAMO è un progetto supportato da Culture Moves Europe - finanziato dall'Unione Europea e implementato dal Goethe Institut - realizzato in partnership con Noctis spa, azienda italiana con grande tradizione artigiana, specializzata nel bedding.

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