Cieli tempestosi solcati da nubi, un vaso in marmo Nero Marquinia, un pregiato marmo spagnolo. Suggestioni barocche e linguaggio classico, nell’essenzialità dell’allestimento appositamente creato per il bell’ottagono della Sala dell’Ex-Convitto Vittorino da Feltre (dove inaugura domani alle ore 18.00) e un’installazione che rimanda al rapporto, non sempre immediato, tra artista e fruitore. L’immediatezza, però, Abel Herrero la mette in campo con un artificio: un artificio dei nostri tempi, il telefono, meglio ancora il portatile, che ci segue ovunque, ormai un’appendice di noi stessi.
Vaso Comunicante n.1, questo il titolo dell’opera marmorea, è contrassegnato dal classico cartellino da museo, ma lo spettatore vi trova scritto un numero di telefono. A lui la scelta se interagire o meno: componendo il numero potrà udire una voce recitante che declama la poesia “Variazioni sull'istante eterno”, di José Hierro del Real, considerato uno dei maggiori poeti spagnoli...
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