Cookie Consent by Free Privacy Policy website Basaglia Rota Nodari Architetti Associati: Progetti di riqualificazione
gennaio 31, 2019 - Basaglia Rota Nodari

Basaglia Rota Nodari Architetti Associati: Progetti di riqualificazione

Lo Studio Basaglia Rota Nodari firma tre riusciti progetti di riqualificazione architettonica e urbana in provincia di Bergamo: la Fornace Parietti di Almenno San Bartolomeo, la Falegnameria Adda a Suisio e il centro BricoOk di Almenno San Salvatore.

Leit motiv che legava tutti gli spazi prima della ristrutturazione era la necessità di recuperarne la memoria, renderli accoglienti e riconoscibili al primo sguardo: è da qui che è partito lo studio #basagliarotanodari, che ha sviluppato i tre progetti senza snaturare l’anima delle location, ma piuttosto valorizzandone gli aspetti principali.

Il risultato finale, in tutti e tre gli interventi, è stato chiaro e immediato. Gli edifici sono usciti dall’anonimato e comunicano chi sono e cosa contengono, grazie al riordino estetico e funzionale che ha dato loro nuova identità e dignità.

La Fornace Parietti

Un grande camino demolito per metà e le camere di combustione coperte di terra: si presentava così #lafornaceparietti, un vecchio opificio ottocentesco stretto tra una strada provinciale e i capannoni industriali, con pochi elementi abbandonati in evidente stato di degrado.

Da subito per lo Studio #basagliarotanodari si sono rese evidenti le precarie condizioni dell’edificio, ma anche la potenzialità delle caratteristiche costruttive tipiche delle fornaci. Le strutture portanti erano costituite da due corsi di mattoni con interposta terra battuta, mentre i contrafforti, dall’aspetto apparentemente solido, erano realizzati con muricci di mattoni e sassi, in seguito riempiti di terra. Le camere di combustione, invece, in parte erose dalle infiltrazioni d’acqua, erano completamente ricoperte da uno strato di terra che in alcuni punti raggiungeva il metro e mezzo di altezza e le volte a botte mostravano, nelle poche parti rimaste, ampi cedimenti.

Inutile tentare di imitare l’esistente che avrebbe portato a un “falso storico”. Lo Studio #basagliarotanodari ha preferito invece far dialogare due realtà lontane e diverse, ma complementari: l’architettura ottocentesca e quella contemporanea. “Con il progetto di recupero abbiamo cercato di restituire la memoria di un edificio, importante non tanto per la sua “bellezza” ma come testimonianza della funzione che svolgeva. Una presenza da salvaguardare in quanto simbolo di una cultura proto-industriale, che è stata promotrice dello sviluppo sociale di una comunità. Ed è interessante scoprire che come oggi anche in passato, nello stesso luogo, sorgeva un edificio sede di attività produttive. Sono stati tre i passi fondamentali per l’intervento di ristrutturazione e costruzione del nuovo edificio: eliminare le fonti di degrado, consolidare lo stato di fatto ed evitare il sovraccarico delle nuove strutture esistenti”. Dal recupero dell’originario pavimento in cotto, dell’antico sistema di ventilazione e di alcuni coperchi in ghisa dei comignoli di sfiato, fino alla ristrutturazione di camino e pareti di mattoni secondo tecniche antiche, tutto il possibile è stato riportato alla luce nella sua veste iniziale e ricostruito con minimi interventi estetici. “Un approccio che rispecchia l’essenza delle nostre città in cui diverse epoche, diverse architetture e diversi stili si sono fusi, compenetrati e sovrapposti, ciascuno con la propria entità e dignità creando un tutt’uno armonioso”.

La Falegnameria Adda

Per l’edificio de #lafalegnameriaadda, ubicato in un’area industriale, la scelta dello Studio #basagliarotanodari è caduta su facciate e spazi interni che con un preciso intervento di razionalizzazione hanno dato fascino allo spazio, rendendolo ancor più riconoscibile. Ecco perché la scatola architettonica è stata ripartita in due fasce orizzontali, mentre uno zoccolo vetrato e intonacato bianco è diventato l’elemento decorativo a sottolineare la parte espositiva con quattro grandi vetrine quadrate più una laterale, protette ma ben visibili dalla strada. Il piano superiore e il resto dell’edificio sono stati mantenuti a mattoni a vista.

Un segnale visivo importante, un richiamo estetico a ciò che accade all’interno. Lo spazio dello showroom, infatti, è ridisegnato da grandi quinte scorrevoli, bianche e ordinate, che riprendono lo stile rigoroso della facciata e sostengono i modelli di porte e portoncini. A memoria storica, e in dialogo con l’essenzialità del contesto, c’è infine la zona di ricevimento dei clienti, caratterizzata da un grande tavolo da falegname. 

A ricordare la storia lunga oltre mezzo secolo di un’azienda che oggi trasmette i suoi valori di qualità, rigore professionale, estetica e funzionalità anche attraverso la forza stilistica e architettonica del suo edificio.

BricoOK 

Più decisivo l’intervento per il #BricoOK di Almenno San Salvatore che ora si presenta con un nuovo ingresso che incuriosisce e invoglia ad entrare. In questo caso l’obiettivo del progetto di microarchitettura, infatti, era di comunicare nell’immediato calore, eleganza e competenza con un rigore formale e materico ben definito.

Un cantiere di difficile gestione, che ha implicato soluzioni strutturali complesse per mantenere l’apertura del negozio esistente. “Sotto il profilo semantico è stato interessante lavorare per restituire un’anima all’architettura anonima che contraddistingue gli edifici destinati alla grande distribuzione” ha spiegato lo Studio #basagliarotanodari. “Compositivamente l’intervento, che ha comportato l’ampliamento di una piccola superficie, ha di fatto permesso di riprogettare completamente la facciata”.

Le scelte progettuali, compositive, dei materiali e dei colori hanno portato alla realizzazione di una #architettura site specific che trova delle relazioni semantiche con l’adiacente antica fornace di mattoni. L’estetica si avvicina molto alla tipologia residenziale creando un effetto smart che invita il cliente #BricoOK, sempre più diversificato, a percepire il negozio come luogo familiare ancora prima di entrarvi.

Il cemento a impasto rosso, scandito orizzontalmente da fasce regolari e verticalmente dalle alte finestrature bianche, gioca su questo contrasto estetico per incuriosire il passante, mentre i colori riprendono una tradizione architettonica di immediata riconoscibilità che rende l’edificio “amico e riconoscibile come tale”. 

Il varco d’ingresso ha mantenuto il doppio portale, ma è stato ripulito dagli elementi aggiuntivi e fuorvianti: al posto delle grandi scritte, una nuova grafica istantanea lascia parlare l’architettura dell’edificio, che non necessita più di presentazioni.