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maggio 02, 2019 - Pandolfini

Dipinti antichi

L’asta di DIPINTI ANTICHI con cui il 14 maggio Pandolfini si presenta all’appuntamento di primavera vedrà in catalogo un’interessante selezione di opere dal Quattrocento al Settecento, molte delle quali del tutto nuove per il mercato, provenienti da collezioni private.
Un catalogo, dunque, particolarmente interessante per addetti ai lavori ma anche per i collezionisti esigenti, per gli uni come per gli altri la “freschezza” dell’opera è una atout non indifferente.

Tra le diverse proposte abbiamo scelto di segnalare la tenera iconografia della MADONNA DEL LATTE, un olio su tavola il cui autore è artista assai prossimo ai modi di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, che è offerta con una stima di 20.000/30.000 euro.

Continuiamo con l’ADORAZIONE DEI MAGI, un olio su tela di Denijs Calvaert, in cui la miglior tradizione fiamminga e i vertici della #pittura italiana cinquecentesca si fondono in una suggestiva ambientazione notturna. Il dipinto, che è in catalogo per la cifra di 50.000/70.000 euro, è un perfetto esempio di quella produzione destinata alla devozione privata per cui la bottega di Calvaert fu rinomata e intensamente attiva tra l’ultimo quarto del Cinquecento e la morte dell’artista.

Un’opera di scuola napoletana e una genovese rappresentano egregiamente il filone naturalista e quello più decorativo del Seicento. Per il primo parliamo di un raro Nunzio Rossi di cui verrà offerta una tela raffigurante MOSÈ E IL SERPENTE DI BRONZO inserita in catalogo per la cifra di 20.000/30.000 euro, mentre per il secondo l’opera in #asta stimata 5.000/7.000 euro è una graziosissima VANITAS a olio si tela di Domenico Piola.

Per gli amanti di vedute e capricci ricordiamo tra gli altri autori in catalogo due importanti protagonisti del Settecento romano, uno è Antonio Joli l’altro Giovanni Paolo Panini.
Del
pittore modenese è presentata l’ariosa VEDUTA DI CAMPO VACCINO, uno dei soggetti che gli furono più cari, che ha una valutazione di 25.000/35.000 euro, mentre di Giovanni Paolo Panini è offerto il raffinato capriccio PREDICA DI UNA SIBILLA, un olio su tela da tempo noto agli studi sul Panini ma del tutto nuovo per il mercato che ha una stima di 25.000/35.000 euro. Il tema, affrontato più volte dal pittore con sottili varianti nelle raffigurazione delle “antichità” che fungono da cornice all’ambientazione ma in realtà sono il vero soggetto, è molto simile a uno più tardo conservato al Museo del Prado.

Ampio è il ventaglio delle proposte anche per quanto riguarda la ritrattistica, tra i tanti ci piace camminare lungo il filo dell’eleganza ricordando il RITRATTO DI CONDOTTIERO di scuola veneziana del XVII secolo stimato 15.000/20.000 euro. Lo stemma che campeggia in alto a sinistra, la corazza militare e il manto rosso foderato di ermellino unitamente al gesto di indicare il mare hanno portato all’identificazione del fiero personaggio in Gaulo Dotto de’ Gauli, governatore delle Galee, attivo in difesa della Serenissima a partire dal 1615. Nell’opera offerta è ritratto ormai anziano, prima del 1630 ma dopo il 1618 quando gli fu conferito l’onore di sedere accanto al Doge a capo coperto, onore cui verosimilmente fa riferimento l’ornamento d’ermellino. Elegantissima e sicuramente anche alla moda è la giovane immortalata in RITRATTO DI BAMBINA, un’opera di scuola spagnola della prima metà XVII secolo offerta a 6.000/8.000 euro. Tra Cinque e Seicento la moda alla Corte di Spagna voleva che per i ritratti e le occasioni ufficiali i bimbi indossassero abitini in taffetà, velluti e broccati confezionati nei medesimi modelli di quelli degli adulti, solo alcuni piccoli particolari, proprio legati alla moda come il colletto, hanno permesso di circoscrivere il periodo di esecuzione di quest’opera.

Infine è interessante segnalare che l’asta del 14 maggio annovera splendidi esempi di #pittura su lavagna e su pietra paesina come una pregevole coppia di scuola fiorentina del XVII secolo proposta a 12.000/15.000 euro, entrambe le scene raffigurate sono di soggetto mitologico: ERCOLE, NESSO E DIANIRA su una, SATIRI E NINFE DANZANTI, sull’altra.

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