Cookie Consent by Free Privacy Policy website Mario Trimarchi un romantique radical
giugno 07, 2019 - Mario Trimarchi

Mario Trimarchi un romantique radical

Nell’ambito della programmazione dedicata al #design e all’architettura, inaugura oggi la prima #mostra personale di Mario Trimarchi a Parigi dal titolo Mario Trimarchi. Un romantique radical. Réflexions, dessins et objets en équilibre, dal 5 al 28 giugno 2019 nelle sale dell’Hotel de Galliffet, sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.

Disegni e oggetti raccontano il percorso creativo dell’architetto e così la genesi progettuale raccontata direttamente dalla matita del progettista. “Entriamo nel suo laboratorio creativo e seguiamo da vicino le diverse fasi di un processo che – per associazione, sottrazione, pause e accelerazioni – trasforma gradualmente l’intuizione iniziale in un oggetto finale” racconta Fabio Gambaro, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.

Il rapporto tra #mariotrimarchi e il #design è radicale: il pensiero, la poesia e le visioni sono punti di partenza irrinunciabili, attorno ai quali viene sviluppata la funzionalità dell’oggetto. Il suo approccio progettuale è romantico perché s’interroga sul senso delle cose, sulla natura di esse e la pratica incessante del disegno permette di capire il mondo che lo circonda, giocando in costante equilibrio tra la luce, l’ombra e i chiaroscuri. I suoi oggetti nascono sempre da geometrie instabili, lontane dalle simmetrie funzionaliste, sono soffiati dal vento, tagliati dalla luce del sole, e come fermati, per farsi vedere, solo per un momento.

“Il disegno è per lui punto di partenza, traccia binaria, testimone di quella staffetta creativa che nasce nello schizzo, si perfeziona nel progetto, si aggiusta nel prototipo e traguarda nel prodotto” continua Marco Sammicheli, che ha curato il testo introduttivo al catalogo.

Aggiunge l’architetto Mario Trimarchi: “Disegnare per me significa cercare di capire meglio le cose che ci circondano. Disegnare è pratica ossessionante e silenziosa; quando disegniamo senza sosta gli oggetti che stiamo progettando, non facciamo altro che costruire nostro malgrado una membrana fragilissima tra quello che vogliamo dire e quello che è”.

Oggi mercoledì 5 giugno 2019 alle ore 19.00 la #mostra sarà inaugurata con una conversazione tra Mario Trimarchi e la designer e scenografa Constance Guisset, che affronta le tematiche legate al futuro del #design. Il tema appassiona fortemente Constance Guisset, che nel suo iter progettuale ama “partecipare all’avventura di concetti sconosciuti, rispondenti a usi ancora insospettati”. Racconta, infatti, la designer: “Per prepararsi, bisogna lavorare in continua creazione. Continuare a imparare e migliorare il proprio savoir-faire. Prepararsi a farsi sorprendere. Lasciarsi stupire, non plasmare a priori”.


Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare