Cookie Consent by Free Privacy Policy website Ceramiche Refin - Storie di Architetti e Architetture 2019. Conferenza “Radical Disco:Space Electronic” 10 ottobre 2019
ottobre 07, 2019 - Refin

Ceramiche Refin - Storie di Architetti e Architetture 2019. Conferenza “Radical Disco:Space Electronic” 10 ottobre 2019

“Storie di architetti e architetture” è il progetto di #ceramicherefin sviluppato insieme ad #emanuelepiccardo e volto a celebrare alcuni tra i più importanti anniversari che ricadono nel 2019, indagando e valorizzando gli studi degli architetti coinvolti. 

 Dopo gli incontri della primavera scorsa, dedicati a Soleri e De Carlo, il 10 ottobre 2019 presso Refin Studio a Milano si terrà la conferenza dal titolo “Radical Disco:Space Electronic”.

Scheda Conferenza 

Data: 10 ottobre 2019 ore 17

Luogo: Milano, Showroom Refin Studio

Titolo: Radical Disco: Space Electronic

Durata: 2 h

2 CFP per architetti

Partecipanti:  

Elettra Fiumi  – regista, Archivio 9999

Marco Ornella  – Critico e curatore

Emanuele Piccardo - critico di #architettura, direttore di archphoto.it

Moderatore: Emanuele Zagor Treppiedi, redattore rivista Zero

Contenuti e obiettivi:

La conferenza nasce dall’anniversario dei cinquant’anni della discoteca Space Electronic di Firenze aperta il 27 febbraio 1969, opera del gruppo di architetti radicali 9999 ed in particolare di Fabrizio Fiumi, Carlo Caldini e Mario Bolognesi. 

ll divertimento della generazione dei ventenni nella seconda metà degli anni Sessanta del secolo scorso si chiama Piper. Roma e Torino sono l'avanguardia, poi verranno Rimini, Firenze, Milano, Forte dei Marmi. In quegli anni cambia il rapporto tra spazio e fruitore. Ciò è indotto dall'architettura radicale della discoteca, concepita come una macchina, con immagini ammalianti proiettate con il Kodak Carousel e le lavagne luminose, dove i frequentatori sono avvolti in un ambiente privo di confini culturali e sociali, al cui centro c'è il divertimento rappresentato dal ballo e dalla conquista di nuovi amori, come sottolineano i critici Pierre Restany e Tommaso Trini. Progettare una discoteca per un giovane laureato rappresenta la prima occasione di realizzare un'architettura. Nessuna di queste discoteche è un edificio nuovo bensì è ricavato in spazi preesistenti, spesso collocati sottoterra come se il divertimento dovesse essere poco visibile alla società bacchettona e non ancora pronta a questa rivoluzione. Il piper è il contenitore in cui ballare, dibattere, partecipare che l'architetto Leonardo Savioli, docente di Arredamento e #architettura degli Interni nel '66-'67 alla Facoltà di #architettura di Firenze, suggestionato da uno dei suoi assistenti, Adolfo Natalini, poi divenuto membro di Superstudio, lo definisce Spazio di coinvolgimento.

Un approccio differente lo attuano i 9999, Fabrizio Fiumi e Carlo Caldini, nello Space Electronic realizzato a Firenze nel 1969. Qui il tema è il riciclo dei materiali. E' il caso dei frigoriferi che si trasformano in contenitori per performance teatrali o per ricostruire la Vegetable Garden House - premiata al MoMA durante la mostra Italy: The New Domestic Landscape nel 1972 - e ancora divani gonfiabili, proiezioni di immagini in monitor a circuito chiuso invadono uno spazio di per se, senza tutto questo palinsesto, alquanto modesto. 

Dunque l’obiettivo della conferenza  è raccontare la genesi dello Space Electronic in relazione con i progetti degli altri piper, da quello romano, il più noto, fino al Bamba Issa degli UFO in Versilia, passando per il Piper di Pietro Derossi a Torino, attraverso una serie di documenti di archivio come disegni, fotografie e filmati provenienti dall’Archivio dei 9999 e di Ugo La Pietra.


Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare