Cookie Consent by Free Privacy Policy website PINEIDER #FutureMeans: Pineider scommette sui "creators" e accelera sullo sviluppo
giugno 16, 2020 - Pineider 1774

PINEIDER #FutureMeans: Pineider scommette sui "creators" e accelera sullo sviluppo

Per raccontare i suoi prodotti e i suoi valori, il brand toscano ha scelto tre giovani talenti italiani uniti dalla stessa passione

Milano, giugno 2020

Pineider racconta una storia di connessioni sin dal 1774, quando l’intraprendenza di Francesco Pineider e della sua piccola attività manifatturiera toscana iniziano a fornire all’uomo i mezzi per diventare scultore della propria realtà.

Tre anni dopo l’acquisizione da parte della famiglia Rovagnati, grazie a un’importante riorganizzazione a 360 gradi che ha permesso al marchio fiorentino di fortificare il suo posizionamento e arricchire la sua offerta, Pineider segue ora un’evoluzione di consapevolezza e valori, improntata sulla scoperta del futuro grazie alla salvaguardia del passato.

A partire da maggio, Pineider ha introdotto un progetto di comunicazione a tutto tondo che racchiude tutti gli ideali dell’azienda: il racconto per immagini si snoda tra sito web, canali social, campagne ADV e prosegue tra gli strumenti primari attraverso cui si esprime, cataloghi e brand book, al fine di celebrare nella giusta misura la pelletteria, la carta e gli strumenti di scrittura di pregio della produzione toscana.

“Future Means è come un libro aperto di cui ognuno può immaginarsi un finale diverso. Per noi ha un doppio significato, “il futuro conta”, ma anche “strumenti per il futuro”. Concetti ai quali ciascuno può aggiungere la sua personale interpretazione” – spiega Giuseppe Rossi, direttore generale di Pineider. Future Means significa innanzitutto scommettere su quattro valori inesauribili: lo spirito umanista che eleva l’interiorità di ogni persona; il potere di dare forma a un futuro plasmato su misura; la ricercatezza dell’eleganza al di là delle mode e delle convenzioni, per distinguersi in ogni epoca; la sicurezza in sé stessi e il coraggio di unire tradizione e contemporaneità, proponendo creazioni dallo stile intramontabile e ricercato nei dettagli.

L’azienda fiorentina ha individuato tre talenti in grado di descrivere forme e sfumature delle novità: Enrico Dal Buono, scrittore e giornalista; Amina Marazzi Gandolfi, fotografa; Antonio Dikele Distefano, scrittore, sceneggiatore e giornalista. I protagonisti incarnano i valori di Pineider: humanist, empowering, sophisticated e confident, in un caleidoscopio di sfaccettature che rappresentano la vita e l’estro di ognuno.

Enrico Dal Buono: “Non ho mai imparato a impugnare bene una penna. E nonostante questo non faccio che annotare pensieri. Sono al di qua del pollice opponibile, eppure scrivo. Pineider mi aiuta a lanciare l’inchiostro oltre il ridicolo.”

Amina Marazzi Gandolfi: “Scrivo. Scrivo per conoscermi. Scrivo per dar vita ai miei progetti. Mentre scrivo su carta, riesco a sognare ad occhi aperti. Scrivendo con l’inchiostro  le idee prendono vita ancor prima di essere immortalate poi con la luce, le ombre, i chiaroscuri. La scrittura mi ha salvata in momenti  in cui sembrava non ci fossero risposte, e dopo tante pagine, oggi è diventata una compagna nella quotidianità. Una cara compagna.”

Antonio Dikele Distefano: “Scrivere su carta crea un legame emotivo più forte tra scrittore e parole, dove la penna è ponte fisico e materiale di questo processo. Questa risonanza emotiva ti permette di memorizzare meglio, ma non solo. Serve anche ad accedere meglio ai propri ricordi, per un motivo molto simile. La scrittura su carta aiuta ogni scrittore a imprimere parole più vere e sincere, alimenta la memoria e permette un accesso privilegiato e profondo ad essa. Per me è un circolo virtuoso che migliora la qualità della scrittura. Ogni autore dovrebbe avere la pazienza di prendere carta e penna, perché la versione più autentica e creativa di un autore si manifesta in un semplice e antichissimo gesto: l'inchiostro che sporca un foglio bianco e crea una storia nuova.”

Il progetto Future Means raggiungerà il culmine con l’apertura - prevista entro la fine dell’estate - del nuovo flagship store in Via Manzoni 12, ex sede storica della prima e più amata libreria Feltrinelli, coronando tre anni di investimenti in #design e in sviluppo di prodotti (pelletteria, strumenti di scrittura e stationery) incentrati su un’eleganza timeless.

Altre azioni strategiche sono ora volte all’individuazione di canali commerciali che consentano un profondo legame tra consumatore e brand: oltre alla nuova apertura di Milano, sono previste entro settembre anche la relocation dello store romano da Via dei Due Macelli a Via del Leoncino e l’attivazione di shop-in-shop in alcuni importanti department stores, come Rinascente a Milano, Beymen a Istanbul, Isetan a Tokyo e KaDeWe a Berlino.

Fondamentale sul fronte sviluppo è la #partnership appena ufficializzata con Massimo Bonini, che attraverso il proprio prestigioso showroom di Via Manzoni renderà visibili i prodotti Pineider a livello internazionale, dopo avere accompagnato negli ultimi mesi la maison fiorentina nel processo di affinamento degli strumenti di comunicazione e di prodotto: la collaborazione Pineider-Bonini è infatti strategica, toccando aspetti commerciali, di comunicazione e di #merchandising.