Cookie Consent by Free Privacy Policy website Un portone Hormann per il Teatro Galli di Rimini
luglio 01, 2020 - Hormann

Un portone Hormann per il Teatro Galli di Rimini

PALCOSCENICO CON VISTA SUL CASTELLO

Nel ricostruito #teatrogalli a #Rimini, un portone sezionale Hörmann dalle eccezionali prestazioni acustiche integra il portellone esterno in #legnocreando una connessione diretta fra sala, palcoscenico e spazio urbano.

La capitale della riviera adriatica vive un periodo di intenso rinnovamento dei propri spazi ed edifici pubblici più rappresentativi. Ai progetti per la riqualificazione di Castel Sismondo, la valorizzazione di Piazza Malatesta e la costruzione del Museo Federico Fellini, si sommano quelli già conclusi, primo fra tutti la ricostruzione del #teatro Amintore Galli.

Inaugurato nel 1857 da Giuseppe Verdi – che per l’occasione compose e diresse personalmente “L’Aroldo” – il #teatro fu bombardato dagli alleati durante il secondo conflitto mondiale, riportando gravissimi danni, e fu saccheggiato durante la ricostruzione postbellica, restando per decenni uno scomodo rudere.

Solo nel 2014 iniziarono i lavori di ricostruzione, articolati in due fasi: dapprima ci si è concentrati sulla sala e subito dopo sulla torre scenica. Nonostante la concezione tipicamente introversa dei teatri lirici, anche l’Amintore Galli è partecipe del piano di rigenerazione del centro cittadino.

L’asse che collega idealmente l’ingresso principale, rivolto verso piazza Cavour, con il portellone che delimita il retropalco, verso Castel Sismondo, si inserisce con discrezione nella trama dei percorsi pedonali che attraversano il centro storico, collegando l’Arco di Augusto al Tempio Malatestiano e al ponte di Tiberio, la Domus del Chirurgo ai palazzi dell’Arengo e del Podestà, fino alla fortezza.

Abbiamo chiesto al Direttore dei lavori, arch. Carmine Cefalo (Comune di Rimini), quali aspetti hanno caratterizzato la ricostruzione: “Si è trattato di un’operazione oltremodo complessa, dal duplice punto di vista tecnologico e operativo. Il progetto originale, infatti, seguiva i dettami del restauro filologico per rispondere a precise esigenze architettoniche, con l’obiettivo di ricostruire la forma originaria dell’edificio attraverso l’analisi critica e comparativa delle fonti.

L’attività costruttiva ha però dovuto conformarsi alle normative più recenti, ad esempio in materia di protezione antisismica, sicurezza e impiantistica. Questa necessità non ha inciso sulla fedeltà dell’opera all’originale, garantendo al contempo elevati standard prestazionali al rinnovato #teatro.

L’inserimento dei nuovi apparati tecnologici all’interno del corpo ottocentesco – con in più l’esigenza di preservare le testimonianze archeologiche rinvenute durante gli scavi sotto la platea – ha perciò richiesto il concorso coordinato di diverse professionalità, tutte altamente specializzate.”

Un esempio visibile di queste integrazioni tecniche è costituito dal portone Hörmann, posto sulla facciata della torre scenica.

“In quel caso avevamo l’esigenza di abbinare al tradizionale “portellone” in #legno, tipico di molti teatri storici all’italiana, un nuovo elemento schermante che garantisse elevati livelli di insonorizzazione e la funzionalità indispensabile alla gestione degli spettacoli contemporanei.

Si hanno perciò, verso l’esterno, un portellone della stessa forma e materiale dell’originale ottocentesco e, all’interno, un portone sezionale estremamente resistente e maneggevole, che assolve ai compiti di isolamento acustico e di chiusura veloce del retropalco.

La scelta è stata orientata dalla compattezza delle dimensioni del portone sezionale, oltre che dalle sue intrinseche prestazioni acustiche. In effetti, l’ingombro minimo occorso per l’installazione del portone e la possibilità di abbinarlo al portellone in #legno non hanno sottratto spazio al retropalco, eliminando al contempo le carenze acustiche del vano.”

Avete riscontrato problematiche tecniche in sede di posa in opera del portone Hörmann?

“In realtà l’installazione è stata un’operazione complessa, che ha richiesto parecchi giorni di lavoro a causa delle specificità del sito d’intervento e del notevole peso delle carpenterie metalliche speciali, realizzate ad hoc. La pendenza del palcoscenico verso la sala, ad esempio, ha reso necessario l’impiego di una piattaforma “ragno”, per permettere agli installatori di avvicinarsi nella massima sicurezza ai punti più elevati della struttura di sostegno.

Inoltre, date le notevoli dimensioni del vano, è stata prestata una particolare attenzione nella sigillatura delle chiusure perimetrali e del cassone superiore, proprio per rispettare i requisiti acustici richiesti. Oggi il portone assolve pienamente la funzione tecnica e ha superato tutti i collaudi tecnici e acustici.

La sua facilità d'uso e sua la manovrabilità hanno riscontrato un alto grado di soddisfazione, soprattutto da parte dei tecnici che operano sul palco, e un notevole interesse da parte dei partecipanti all’inaugurazione che, con il portone aperto, hanno potuto apprezzare la vista dalla sala del #teatro verso Castel Sismondo. Pertanto il risultato è soddisfacente sotto ogni punto di vista.”