Cookie Consent by Free Privacy Policy website MARAZZI | SPECIAL BATHROOM | La Stanza del Benessere
settembre 15, 2020 - Marazzi

MARAZZI | SPECIAL BATHROOM | La Stanza del Benessere

Otto differenti tipologie di #bagno che toccano diverse visioni e modi di vivere questo ambiente, sia dal punto di vista architettonico che materico. Abbiamo suggerito per ognuna delle architetture due diverse combinazioni di materiali, per mostrare come la stessa tipologia di #bagno possa assumere differenti stili e soddisfare differenti gusti anche grazie alla versatilità e all’ampia scelta di prodotti Marazzi.

Giochi di colore e geometrie variabili per la definizione creativa degli spazi. L’esuberanza decorativa è un segno della cultura contemporanea orientata all’auto-espressione del proprio essere, ma non dimentica l’intramontabile lezione di Gio Ponti.

La stanza del corpo

C’è un luogo, nella casa, che negli ultimi sessant’anni ha vissuto una straordinaria trasformazione: di senso, di immagine, di ruolo. La stanza da #bagno. Da locale (termine riduttivo, ma appropriato) tecnico al servizio dell’igiene a luogo del benessere e manifestazione del proprio stile di vita. Tra i due poli di questo asse evolutivo, si sono avvicendati cambiamenti dei comportamenti, acquisizioni culturali, mutazioni di gusto, paradigmi estetici, codici semantici. Di fatto, parallelamente alla storia italiana della società e del costume, si è snodata anche quella dell’industria e del #design. È utile ripercorrerle brevemente per capire l’oggi, attraverso l’osservatorio originale dell’evoluzione del mondo del #bagno e del suo materiale principe, la #ceramica.

A partire dagli anni Sessanta, questo ambiente sfuma la connotazione ‘di servizio’ per assumere una nuova posizione nella gerarchia degli spazi della casa; è una stanza privata, dedicata all’igiene, che però ha ragione di essere esibita all’ospite in visita. Fondamentale, in questo momento, è il (nuovo) ruolo dell’architetto-designer. Si pensi alla ­ gura di Gio Ponti, al suo peso nell’industria della #ceramica sanitaria e da rivestimento. I sanitari ora possono essere letti come fatti scultorei, le piastrelle come un elemento d’arredo vero e proprio.

Gli anni Settanta vedono importanti evoluzioni tecniche (Marazzi brevetta la monocottura e propone il primo ‘grande’ formato 60×60 cm) e sperimentazioni estetiche, cromatiche soprattutto, al limite del psichedelico. L’alta moda inizia a trasmigrare anche sulle super­fici ceramiche; un connubio consacrato nel decennio successivo, quando il #bagno diventa spazio esplicitamente dedicato alla salute e alla bellezza, luogo in cui appagare le proprie aspettative narcisistiche. L’affermarsi del culto dell’immagine cambia anche i linguaggi della comunicazione di #Prodotto: grandi fotogra­fi firmano campagne pubblicitarie per i principali marchi del settore, che nel frattempo si avvalgono anche del contributo creativo di artisti. Il progetto #bagno, complice la Starck revolution, vive una fase di destrutturazione con i primi lavabi free standing, che disaggregano le funzioni del mobile componibile e il concetto di serie a favore del pezzo unico. Spopola la tecnologia al servizio del benessere, proiettando la vasca idromassaggio a status symbol, mentre plastiche, metalli e resine iniziano a insidiare il monopolio della #ceramica.

Negli anni Novanta, un’altra svolta concettuale. Si affaccia il principio di pulizia della mente oltre a quella del corpo: nella stanza da #bagno entra la componente psicologica del suo utilizzo, insieme a una nuova attenzione all’ecologia, ai materiali naturali e al minimalismo formale.

Con il nuovo millennio mutano ancora i rapporti gerarchici tra gli ambienti domestici. Il #bagno inizia a essere messo in relazione con il resto della casa in modo diverso e più  fluido, tra individualismo e microsocialità: diventa palestra, istituto di bellezza privato, ma anche biblioteca, salotto con magari una scultorea vasca a centro stanza a sostituire metaforicamente il divano. Un luogo da abitare, insomma. La straordinaria accelerazione di ricerca e innovazione tecnologica dell’ultimo ventennio rende possibile la realizzazione di ogni velleità progettuale. Il gres porcellanato ampli­fica, anche in chiave di sostenibilità, le performance della #ceramica che esplora spessori minimi e formati extralarge mai osati prima; la decorazione non è più solo un fattore di disegno super­ficiale, ma anche di espressività tridimensionale e di texture; la stampa digitale consente alla #ceramica di assumere, come uno zelig, qualsiasi sembiante materico, in un’ottica di iperrealismo o di (re)invenzione della natura stessa.

Ecco perché il #bagno di oggi è una sommatoria di quanto accaduto in precedenza e descritto sopra, terreno di espressione, anche simultanea, di riferimenti culturali, comportamenti sociali, attitudini abitative diversissimi tra loro. Alla liberazione dai vincoli tecnici (produttivi, dimensionali, meccanici, di durata, di manutenzione) corrisponde la relativizzazione dei codici estetici, intesi come specchio del #lifestyle individuale in un orizzonte di massima personalizzazione. Il risultato è la compresenza di trend anche opposti. Immagine coordinata o destrutturazione, ostentazione o intimità, esuberanza decorativa o minimalismo, mediterraneità (maioliche, cementine) o purismo nordico (legno, colori neutri), naturale o arti­ficiale, tecnologia o artigianato, nostalgia o avanguardia. Altra cifra del contemporaneo è un’inedita visione esperienziale del mondo del #bagno. Se un tempo il riferimento progettuale era l’archetipo della salle de bain borghese, ora a fare da modello sono anche le SPA (luogo edonistico di rigenerazione ­ sica e mentale) o design/ boutique hotel (una relax experience al di fuori della quotidianità, all’insegna del lusso estemporaneo). Nuove scenogra­fie pubbliche del benessere da portare dentro casa. Con l’io al centro.