Cookie Consent by Free Privacy Policy website FontanaArte presenta le riedizione di Re e Regina
ottobre 09, 2020 - Repertoire

FontanaArte presenta le riedizione di Re e Regina

RE e REGINA: di Bobo Piccoli

Milano 2020 – Nel 1968 FontanaArte presenta le lampade Re e Regina, disegnate dall’artista milanese Bobo Piccoli, e le inserisce all’interno di una collezione gloriosa che coniuga #arte e produzione industriale, un distillato di un’estetica positiva, assertiva, creativa che porta l’immaginario artistico nell’abitare, nella convivialità, negli spazi pubblici e privati.

Ispirate al gioco degli scacchi con le loro forme morbide e sinuose, #reeregina sono i personaggi chiave della scacchiera. I loro profili si stagliano netti nella luce bianca diffusa dal vetro opalescente.
Veri e propri individui, giocano in coppia alternando sfere, cilindri e anelli di luce.
Verticale Re, avvitata intorno a un’ampia circonferenza, orizzontale Regina.
Possono essere collocati l’uno a fianco all’altra oppure richiamarsi da punti diversi di un ambiente.
Da terra o da tavolo, da coffee table o da scrivania, sia Re che Regina hanno la presenza spaziale per creare un contesto. Il dimmer che permette di modularne la luce ne fa un elemento surreale con diversi gradi d’intensità: elemento di rappresentanza che sprigiona energia nello spazio quando la luce è brillante, opera astratta e riposante quando la luce è morbida e bassa, sculture in vetro durante il giorno in ambienti illuminati da luce naturale.

Ispirate alla storia dell’arte, da Cosmè Tura agli interni fiamminghi di Jan Van Eych fino all’immaginario concettuale di Marcel Duchamp che pratica il gioco degli scacchi come stile di vita, Re e Regina sono assi cartesiani di un universo che attraversa epoche e culture.

Nel 2020 FontanaArte riedita queste lampade in vetro come segno della ricchezza espressiva contenuta nel grande repertorio di idee che è la collezione attuale del brand ed è un omaggio al talento di un artista che nelle forme dell’utile sapeva misurare la tensione per una sintesi che ambiva all’unità delle arti.

Bobo Piccoli nasce a Milano nel 1927 da una famiglia di intellettuali. Casa Piccoli è frequentata da Mario Sironi, Carlo Carrà, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo e molti altri artisti.

Piccoli si forma alla cultura dei classici, conosce e interiorizza l’arte greca, la scultura e l’architettura, l’iconografia e i mosaici, ama Giotto e il Rinascimento, Caravaggio e Savinio, è da sempre interessato alla luce nell’arte e nell’architettura, nel cinema e nel teatro. Legge Bertold Brecht, Samuel Beckett e Jean Paul Sartre, i surrealisti Antonin Artaud e André Breton, e le Fiabe Italiane di Italo Calvino. Artista e pittore, #bobopiccoli, ha sempre riflettuto sulla sintesi delle arti da cui i suoi progetti con architetti come Roberto Menghi, Alberto Scarzella, Marco Zanuso, Leonardo Fiori, Ezio Sgrelli.

Esemplari i suoi interventi per un’architettura iconica come il Petrolchimico di Brindisi (1959), Ian Battistoni, il Palazzo delle Stelline in Corso Magenta a Milano (1972), il Centro Civico di Pieve Emanuele, (1980), la piazza del Comune di Cislago (1981). Nel 1968 l’artista inizia a lavorare per #FontanaArte per cui realizza progetti che coniugano #arte e progetto industriale riflettendo sia l’attitudine di #bobopiccoli che la visione dell’azienda. Per #FontanaArte l’artista realizza diversi elementi fra cui le lampade Re (1968), Regina (1968), Modulo (1969), Clessidra (1970) e lo specchio Reame (1968).

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