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aprile 14, 2021 - Kartell

Kartell @Fuorisalone Digital 2021

Nei suoi settant’anni di storia, #Kartell ha posto la sua attenzione al tema della ricerca, dell’innovazione e dei processi evolutivi della tecnologia. Qualità, #design, prodotto industriale hanno tracciato il percorso che partendo dagli oggetti di funzione per uso domestico che hanno rivoluzionato la storia del #design del dopo guerra, è arrivato fino alla realizzazione dei più sofisticati prodotti che combinano tecnologia produttiva e materiali innovativi come il carbonio o il biopolimero. La storia si intreccia con l’impegno e la passione di tre generazioni attive nello sviluppo e nell’evoluzione del marchio che oggi vanta 150 Flagship Store, 850 spazi #Kartell e 1.500 clienti nel mondo.

Fondata da Giulio Castelli nel 1949, in quegli anni #Kartell muove i primi passi nella realizzazione di quel #design che sarebbe diventato la bandiera del Made in Italy. Intorno all’azienda, al suo esordio, lavorano i grandi nomi del #design e dell’architettura di allora, prima fra tutte Anna Castelli Ferrieri, moglie di Giulio, una delle prime donne architetto e poi Gino Colombini, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Joe Colombo, Marco Zanuso, Gae Aulenti, Richard Sapper, Giotto Stoppino e Ignazio Gardella. #Kartell ha inoltre alimentato negli anni ‘70 un centro di innovazione in tema di comunicazione, un altro elemento che storicamente per il brand è strettamente connesso con il processo evolutivo dei suoi prodotti di quegli anni.

Nel 1988 l’azienda è acquisita da Claudio Luti, genero di Giulio e Anna Castelli, che arriva dal mondo della moda. La sensibilità maturata alla Maison Versace con l’amore per la perfezione e il gusto, si trasforma in una nuova vita per il brand. Luti chiama a sé designer e architetti come Philippe Starck, Ron Arad, Antonio Citterio, Ferruccio Laviani, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Mario Bellini, Alberto Meda e Vico Magistretti, grazie ai quali nascono quei prodotti che diventeranno presto simbolo del marchio. Il rinnovato approccio con i materiali detta la rotta e i momenti di svolta di #Kartell: la loro elaborazione, manipolazione e arricchimento consente di arrivare a un prodotto finale che, seppur interamente in plastica, assume connotati mai visti in precedenza. La #sedia Maui, la libreria Bookworm, i carrelli Battista e Gastone, la cassettiera Mobil, sono i prodotti che rompono gli schemi e si impongono come fortemente innovativi.

La svolta avviene quando, dopo anni di ricerca e grazie a un’innovazione rivoluzionaria, #Kartell nel 1999 è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Il risultato è La Marie, una #sedia completamente trasparente dal #design moderno e minimale a cui segue la Louis Ghost, ancora oggi uno dei best seller di #Kartell. Da questo momento l’azienda sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che l’ha resa unica e originale e prosegue la ricerca nello studio delle superfici e delle forme, partendo dall’uso di tecnologie nuove e materiali performanti che hanno consentito di arrivare alla realizzazione di prodotti come la #sedia Masters e altamente tecnologici come la #sedia Piuma, ultraleggera e sottile grazie all’utilizzo della fibra di carbonio e la poltroncina SmatriK, realizzata con un innovativo processo ad iniezione che consente di creare una struttura tridimensionale. Accanto alla divisione habitat, #Kartell riapre la divisione illuminazione scrivendo un nuovo capitolo della storia del #design della luce. Le lampade, come FL/Y, Bourgie, e più recentemente Battery, Planet, Kabuki, Lantern e Space sono meritevoli di aver connotato lo stile del marchio e di averne decretato la riconoscibilità in tutto il mondo.

La #Kartell di oggi è un’azienda proiettata al futuro dove accanto a Claudio Luti si sono affiancati i due figli Lorenza e Federico, provenienti ciascuno da esperienze esterne dopo gli studi universitari, che oggi ricoprono rispettivamente i ruoli di Direttore Marketing e Retail e di Direttore Commerciale.

L’azienda ha ampliato i suoi orizzonti con nuove divisioni e nuove famiglie di prodotti, introducendo nuove linee da quella soft a quella specificatamente pensata per l’outdoor, continuando sempre la sua evoluzione con l’utilizzo di materiali diversi da quello plastico e la sperimentazione di nuove tecnologie.

Raccontare la storia di un’azienda significa entrare nel suo percorso strategico, analizzare le sue tappe evolutive, la sua immagine e Kartell in settant’anni, tenendo ferma la sua missione, ha dimostrato di saper cambiare, prevedendo i mutamenti di gusto e le esigenze di un mercato e di un cliente internazionale capace di scegliere e di mescolare. É stata prima ad usare la plastica nell’arredo, si è posizionata nell’alto di gamma e ha giocato con il colore, ha inventato la trasparenza e poi è passata al tessile, ha lavorato con designer della moda

e artisti di calibro internazionale, da Bob Wilson a Lenny Kravitz. Ha realizzato collezioni di moda con Normaluisa, Alessandro dell’Acqua per N°21, Moschino, Christian Lacroix e Paula Cademartori ed è entrata nel mondo della Tavola, del Bagno e delle Fragranze.

Per illustrare tutto questo, nel 1999 ha aperto un Museo per celebrare cinquant’anni di attività di #Kartell e raccontare lo straordinario connubio tra plastica e #design, rinnovato nel 2015. Contenitore di 1000 oggetti, il Museo #Kartell si estende per circa 2500 mq all’interno dello spazio perimetrale dello stabilimento progettato da Anna Castelli Ferrieri e Ignazio Gardella, a Noviglio. Un originale percorso espositivo, ideato da Ferruccio Laviani che offre ai visitatori l’opportunità di una lettura immediata: la collezione è disposta in ordine cronologico su tre piani e all’interno di una tavola sinottica strutturata secondo le seguenti chiavi di lettura: manifestazioni, #design, tecnologia e comunicazione.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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