Cookie Consent by Free Privacy Policy website Salvatori, una tradizione di innovazione e sostenibilità
aprile 16, 2021 - Gabriele Salvatori

Salvatori, una tradizione di innovazione e sostenibilità

“L’innovazione è la base per lo sviluppo del design” è la risposta del CEO di #salvatori, #gabrielesalvatori, quando gli si chiede come l’azienda sia passata dalla lavorazione della pietra ad essere un marchio di #design internazionale “è nel nostro DNA”. Dopo aver preso le redini dell’azienda di famiglia succedendo al padre qualche decina di anni fa, Gabriele è stato artefice di un’enorme crescita e ritiene che il segreto del suo marchio di successo sia l’innovazione. Sia nello sviluppo di nuove texture, sia nell’esplorazione di pratiche pionieristiche sostenibili, #salvatori è sempre un passo avanti.

Oggi l’innovazione ruota intorno all’implementazione di pratiche sostenibili che Gabriele sostiene e implementa da oltre un decennio all’interno dell’azienda. “Nel 2008 ho iniziato a pensare che producevamo prodotti molto belli, ma anche una terribile quantità di scarti. Abbiamo così iniziato a mettere in atto pratiche più sostenibili nei nostri stabilimenti. Ho iniziato a sviluppare nuovi sistemi per riutilizzare il materiale di scarto nel nostro ciclo produttivo e così è cominciata la produzione di Lithoverde”.

“Abbiamo raggruppato tutti i pezzi rotti provenienti dal processo di produzione, come fosse un quadro di Mondrian”: così Gabriele spiega com’è stato sviluppata la sua innovativa finitura, premiata per il contributo alla sostenibilità. “Non volevamo usare resina epossilica perché dannosa per l’ambiente; dopo varie ricerche abbiamo trovato una resina a base di soia, che funziona alla perfezione. Abbiamo lanciato il prodotto nel 2010 con John Pawson, al Salone del Mobile. Il progetto, House of Stone, si è rivelato essere l’evento decisivo per il nostro marchio e ha attirato l’attenzione del mondo intero su di noi. Oggi essere consapevoli della questione ambientale è di tendenza, ma allora era una novità nel nostro settore”.

Un altro esempio di riutilizzo dei materiali in disuso è rappresentato dalla texture ‘Lost Stones’, che nasce da un’idea di Piero Lissoni, che ha voluto applicare alle lastre di #marmo la tecnica del Kintsugi, antica arte giapponese il cui nome letteralmente significa “riparare con l’oro” applicata generalmente alla ceramica. Nel caso di #salvatori, viene applicata a frammenti di lastre in #marmo altrimenti inutilizzate.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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