Sampei 10th Anniversary
2011 | 2021
Design Enzo Calabrese e #davidegroppi, 2011
XXIII Compasso d’Oro ADI Award
Sampei è un progetto speciale, un autentico “ready-made”.
Ricavata da una canna da pesca, flessibile e telescopica, è un segno delicato ed elegante, che fa pensare a effimeri rami di salice, a canne di bambù mosse da un debole vento.
Sampei è un regalo inaspettato, è la magia di guardare in alto, usando la luce come amo, e stupirsi di tanta leggerezza.
Una piccola testa, in cima a un lungo e sottile stelo in fibra di carbonio, che al più lieve spostamento risponde con un minimo movimento ondeggiante, trasmettendo un ritmo di lenta attesa.
Fin dall’antichità la pesca è una metafora potente, che fa pensare a una ricerca continua e paziente, a una curiosità destinata a non placarsi.
Nel 2011 Sampei irruppe con il fascino di un oggetto magico, imponendosi da subito come icona del #design internazionale.
In questi dieci anni abbiamo imparato a guardare Sampei con occhi sempre diversi, scoprendo, ogni volta, aspetti inediti: lampadario da terra, segno grafico, filo d’erba, ideogramma, …
Abbiamo deciso di celebrare il decimo anniversario di Sampei con un’edizione speciale e a tiratura limitata.
Sampei Limited Edition è realizzata con dettagli in finitura dorata e incisione del numero seriale.
Scegliere una Sampei Limited Edition significa partecipare al pensiero e alla storia che si cela dietro all’unicità del progetto.
#sampeianniversary
#sampeilimitededition
Davide Groppi: “Ogni volta che affronto un progetto, mi chiedo cosa posso fare di nuovo, di diverso e di utile usando le cose e gli oggetti che abbiamo già. È il tema del ready made, è l’approccio surrealista al progetto: cercare il nuovo con quello che tutti hanno sotto agli occhi, cogliendo e immaginando scenari inconsueti. Mi piacciono le lampade coraggiose, quelle che irrompono sulla scena e la rubano, attirando l’attenzione su di sé.”
Enzo Calabrese: “Un filo d’erba che oscilla e si flette quasi sotto il peso dello sguardo, capace di catturare le
emozioni e vibrare al minimo movimento. Non avrei mai immaginato un successo così straordinario. Oggi
mi chiedo cosa possa aver generato tutto questo, non può essere solo il disegno, c’è qualcosa di più, che
non è scritto...”
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