Una #Milano #design Week fuori data iniziata tra le difficoltà e terminata con soddisfazione di tutti. Grazie alla coesione del mondo del #design e al desiderio di ritornare a scoprire cose belle e vivere meglio. Il grande numero dei visitatori in Fiera e in città è stata la migliore risposta alla sfida.
Oltre 60.000 visitatori al supersalone della Fiera di Rho, 35.000 alla Triennale, 30.000 al Superstudio Più sono numeri importanti che raccontano più di tante parole. Sono la risposta tutta positiva a chi ha fortissimamente voluto questa edizione extra del Salone e del Fuorisalone per ricordare al mondo intero la forza e l’attrattiva del #design Italiano e della sua capitale internazionale, #Milano.
Il poco tempo, la pandemia, il break estivo, l’incertezza delle aziende, annullati dalla passione e dal coraggio degli organizzatori, dalla “spinta” delle autorità cittadine, a partire dal Sindaco Beppe Sala, dalla inventiva di Stefano Boeri presidente della Triennale e curatore straordinario della mostra in Fiera, hanno permesso alla città di ripartire. Di reinventare le formule espositive, di vestirsi a festa, di ripensare i tanti showroom, di riempirsi di gente curiosa e entusiasta, di riportare a tempi migliori hotel, ristoranti, bar, taxi e altri servizi.
Anche Superstudio ha rivoluzionato il format, sia con la storica location Superstudio Più che con il nuovissimo Superstudio Maxi, inaugurato per l’occasione alla Barona, cintura esterna (ma non troppo) di #Milano.
Più di 30.000 visitatori, dunque, in via Tortona, attratti da molte sorprese che ne hanno garantito l’en plein: dal simbolico elefante che volava sopra le difficoltà, trattenuto da una bambina (scultura 1:1 di Stefano Bombardieri presentato dalla galleria Oblong) e che parlava al telefono con i visitatori, all’ultima Lamborghini Countach svelata con un gioco di luci da Carlo Ratti (coautore del Padiglione #Italia all’Expo Dubai) alle altre 11 mostre curatoriali che toccavano temi caldi del vivere e dell’abitare come le nuove icone, la creatività delle donne, i materiali dell’economia circolare, gli arredi a doppia funzione, le nuove tecniche produttive, la domotica, il vivere open air, la creatività infinita espressa da 1000 vasi diversi, l’arte fino alla sorpresa del nuovo fashion/art Museo dedicato all’artista Flavio Lucchini e aperto alla città.
Ci lusingano anche i 2.000 visitatori in pochi giorni al Superstudio Maxi di via Moncucco, un luogo ancora sconosciuto dai percorsi del #design, che ha sperimentato un format rivoluzionario e innovativo nel suo immenso spazio, la più grande sala privata di #Milano. Con una mostra fatta di installazioni inedite, debutti, filmati, video, frasi celebri dei grandi architetti, mostre fotografiche e videofotografiche, contest, workshop sull’intelligenza artificiale, vendita charity di oggetti che parlano d’amore, il tutto collegato da 40 performer che “disegnavano” lo spazio con i corpi e i movimenti ha messo in scena un altro modo di essere #design.
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